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Introduzione
Il Sound rappresenta un ambito complesso dell’analisi di un brano musicale. In questo articolo, ci occuperemo di definirlo e di scomporlo nelle sue componenti essenziali, esplorandole una per volta:
Timbro |
Texture |
Fabric |
Dinamica |
Articolazione |
Il Timbro
Al giorno d’oggi c’è la tendenza popolarmente diffusa di considerare il Timbro di una certa composizione come un vago insieme di dati oggettivi che comprendono ciò che dalla sorgente sonora giunge all’orecchio di chi ascolta. Ti sembrerà incredibile, ma questa definizione del Timbro estremamente aleatoria era in voga sino agli anni ‘50 anche in ambito colto e soltanto con il Traité des Objets Musicaux di Pierre Schaeffer (1966) abbiamo iniziato a sdoganare un criterio morfologico più preciso dell’oggetto sonoro, prospettando così un nuovo sistema di apprezzamento del fenomeno acustico.
Con l’opera Sound Structure in Music di Robert Erickson (1975) inizia un’indagine approfondita ed esclusiva su quali siano quelle proprietà acustiche invarianti del linguaggio parlato che rendono possibile la riconoscibilità dei termini e dei significati. La ricerca quindi inizia a fondere al dato parzialmente oggettivo la componente percettiva e quindi parzialmente soggettiva. In un primo momento questa ricerca potrebbe stupirti, perché dimostra come impercettibili modificazioni nel timbro acustico possano rendere la parola umana del tutto incomprensibile.
Negli ultimi anni il concetto di Timbro è stato connesso sempre più all’ambito della dinamica: alcuni strumentisti lo riducono al cambiamento nella morfologia sonora che avviene tra il suonare forte o piano. Ma dire questo significa ridurre il concetto di timbro a un gradiente dinamico: al contrario, i fattori che ci permettono di distinguere una morfologia sonora dall’altra sono di gran lunga più numerosi, e suoni che hanno pari intensità possono tuttavia presentare caratteristiche molto differenti da un punto di vista timbrico. Gradualmente si è separata la componente dinamica da quella di timbro e si è giunti a una definizione più precisa e comunemente accettata:
Il timbro è la qualità percepita di un suono che permette di distinguere due suoni aventi stessa altezza e la stessa intensità.
Questa definizione, per quanto circoscriva un ambito d’indagine più ristretto rispetto alla prima, non è sufficiente a comprendere in ambito pratico-analitico cosa stia succedendo da un punto di vista timbrico in una composizione. Innanzitutto poiché abbiamo visto come in realtà la dinamica, nonostante non sia sempre una componente essenziale, possa essere ascritta tra le caratteristiche morfologiche del suono; secondariamente, poiché non ci dice nulla sul ruolo dell’esecutore.
Implicitamente, nella definizione viene sottintesa una sorgente dell’emissione acustica… Ma ridurre la persona che suona a questo ruolo è impreciso e superficiale. Negli anni più recenti si è giunti a una integrazione del concetto di timbro come componente interdipendente del più ampio sistema concettuale del sound: per comprenderne la definizione, dobbiamo quindi integrarla agli altri costituenti di questo ampio concetto.
La Texture
Una prima distinzione tra categorie di texture può essere quella tra texture massiva o texture lineare. Puoi distinguere tra questi due casi semplicemente osservando gli elementi musicali di una composizione nella loro verticalità o orizzontalità, che spesso è definita dal loro ruolo ritmico.
Massiva | Presenta una maggioranza di elementi verticali. | |
Lineare | Presenta una maggioranza di elementi orizzontali. |
Anche il numero di voci o strumenti che eseguono melodie contemporaneamente in una trama contrappuntistica possono determinare la tipologia di texture di un brano: in questo caso l’elemento orizzontale della texture si riferisce all’attività ritmica. Osserva gli esempi nella tabella in alto ponendoti le domande che seguono:
Quante note si presentano verticalmente come parti di armonie significative?
Il valore ritmico più comune è lento o veloce rispetto all’intero della misura?
Un altro modo di definire la texture è quella di osservare il modo attraverso il quale gli elementi musicali si organizzano nello spazio dello spettro acustico:
Estrema | |
In Contrazione | |
In Espansione | |
Stabile | |
In Rarefazione | |
Centrata |
La Fabric
La Fabric è rappresentata dall’insieme delle texture che si muovono all’interno di una composizione. Questo termine è impiegato molto spesso nella musica sinfonica e in generale in tutte quelle forme che prevedono sovrapposizioni di texture di strumenti differenti. Nel file di seguito, Concerto Imperatore per Pianoforte e Orchestra N. 5 di L. V. Beethoven, puoi notare una sovrapposizione di più textures tra loro. Dallo stesso Concerto sono tratti gli esempi della tabella in alto. Puoi scaricarlo gratuitamente o acquistarne lo spartito cartaceo dal banner in basso: se lo farai, una parte della cifra andrà a sostegno di questo blog.
La Dinamica
La dinamica, definita dalla graduazione dell’intensità dei suoni ai fini dell’espressività nell’esecuzione. L’esito di tale espressività può reso con una dinamica di vari tipi:
Stabile |
Instabile |
In Crescendo |
In Diminuendo |
A Terrazze |
A Piramide |
Le relazioni di vicinanza e lontananza possono essere rese attraverso il mezzo dinamico in musica. Per esempio, suonando forte avvicino percettivamente il suono all’orecchio dell’ascoltatore; viceversa lo allontano. Queste caratteristiche lo rendono un elemento così importante da rappresentare spesso l’elemento centrale di eventi musicali culminanti.
L’Articolazione
Riprendendo quanto abbiamo detto all’inizio dell’articolo per il Timbro, capiamo soltanto adesso parlando di Articolazione come esso debba essere messo in relazione agli altri elementi costitutivi del concetto di Sound per poter valorizzare, almeno in parte, il ruolo dell’esecutore. Con l’Aricolazione infatti introduciamo tutti quegli elementi che molto spesso dipendono da chi sta eseguendo la musica, e che possono essere (te ne elenco per sintesi solo alcuni):
Staccato |
Portato |
Legato |
Pizzicato |
Non-Legato |
Spiccato |
. . . |
La caratteristica dell’articolazione è molto importante per la definizione di Sound perché ne rappresenta molto spesso il principale strumento di varietà, ciò che nella maggior parte dei casi possiamo evidenziare più facilmente paragonando due composizioni differenti tra loro.
Conclusioni
Il concetto di Sound in Musica è un vero e proprio ecosistema di componenti analitico-pratiche, e rappresenta un’importante innovazione nell’ambito della ricerca musicologica perché ci permette di apprezzare fenomeni compositivi apparentemente molto differenti sotto un unico metro onnicomprensivo sempre aperto. Se vuoi approfondire questo e altri concetti, in modo da analizzare e interpretare più scorrevolmente la musica, non perdere i prossimi articoli. Noi ci vediamo lì!
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