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Introduzione
In questo articolo vorrei darti una chiave di studio per un primo approccio alla Storia Della Musica. Cercherò di non riempirti di nozioni storiche che potresti trovare ovunque online, e di fornirti più che altro le coordinate per contestualizzare questa materia nell’ambito dei tuoi studi musicali.
Qui di seguito voglio inoltre lasciarti alcuni dei manuali sui quali mi sono formato e che sono sicuro ti saranno molto utili: se finalizzerai l’acquisto di uno di essi tramite i banner qui in basso, una piccola quota del tuo acquisto andrà a sostegno di questo blog.
Musicologia VS Storia Della Musica
Nel momento in cui ci si avvicina per la prima volta alla Storia Della Musica molto spesso si perde di vista il fatto che si tratti di una branca della Musicologia. Se vogliamo studiarla in modo da potercene servire nell’interpretazione di un brano, durante un’analisi musicale, dobbiamo sempre metterla in dialogo con le altre forme della ricerca musicale che si sono configurate come sezioni, sottocategorie del più ampio discorso sulla Musicologia. Quest’ultima è stata istituita nelle Accademie soltanto sul finire dell’Ottocento, e ha preso piede in tempi recentissimi, a partire dal secolo scorso. Si tratta quindi di una materia molto giovane: essa si pone come Scienza che indaga rigorosamente sulla Musica. Il carattere scientifico della Musicologia abbraccia indagini storiche, come quelle sull’Organologia, ma anche tecnico-sistematiche, di cui l’Acustica Musicale è un esempio.
Storia VS Storia Della Musica
Altra premessa necessaria ad affrontare lo studio della Storia Della Musica è la Storia: con quest’ultima, la prima condivide sostanzialmente il metodo d’indagine, di ricerca. Si potrebbero trovare infiniti parallelismi tra queste due materie: esse dialogano continuamente e non si può dare l’una senza l’altra. Basti pensare agli infiniti contesti storici che sono necessari per comprendere un fenomeno musicale, una fonte storica come la lettera privata di un compositore, e così via. Pensando al fenomeno musicale in questo suo evolversi storico che abbiamo appena descritto, molti di noi possono immaginare una certa volatilità delle fonti d’indagine. Pensiamo a tutti quei brani che sono stati tramandati nel passato in modo orale da persone che non avevano una capacità di scrittura musicale ma cantavano durante il lavoro, nei campi di grano, nelle risaie, nelle fabbriche e così via. Di quelle voci possiamo sentire ancora oggi precise eredità, pensiamo per esempio alle loro influenze nella musica popolare contemporanea. E tuttavia con tutto l’universo soltanto orale della Musica, non scritto, la Storia Della Musica ha davvero poco a che fare. Il campo d’indagine di questa materia si limita alla musica tramandata attraverso la scrittura: della tradizione orale si occupa l’Etnomusicologia. Anche questa distinzione, che prevede precise contestualizzazioni storiche, è importantissima per definire il confine ben preciso entro il quale organizzare il proprio studio, ma non andrebbe radicalizzata in quanto l’Etnomusicologia è anch’essa, insieme alla Storia Della Musica, parte dello stesso, più ampio discorso della Musicologia.
Passato VS Storia
Lo storico della Musica Carl Dahlhaus, figura affascinante di cui in questo blog avremo occasione di parlare in articoli successivi, aveva già identificato la differenza tra il dato storico e il passato in quanto tale. Quando ci approcciamo alla Storia Della Musica, non dobbiamo pensare di trovarci di fronte a una serie di dati oggettivi di un passato accaduto così come lo troviamo scritto su carta o su di uno schermo. Questo approccio è superficiale e fuorviante, perché dietro al dato storiografico c’è sempre lo storico della Musica, lo storiografo. Egli sposta l’accento del discorso sul materiale che reputa più rilevante, e pone le basi della propria tesi storica, alla quale conferirà carattere scientifico. Se non accade questo doppio passaggio, non ci troviamo davanti a uno storiografo: in altre parole, egli non descrive il passato così com’è né dà una discutibile opinione personale su dati privi di verificabilità storica. Egli al contrario, per il semplice fatto che decida di trattare di un certo ambito del passato e non di un altro, illumina un frammento di quest’ultimo. Noi chiamiamo questo frammento dato storico, ma non dobbiamo dimenticare che esso rappresenta soltanto una parte, molto spesso contradittoria, della totalità del passato così come si è effettivamente svolto. La dimostrazione è il fatto che quel frammento, messo in dialogo con altri, quindi con altre prospettive storiografiche, magari scritte da storiografi differenti, rivela caratteri del passato che senza questo confronto tra prospettive differenti non avremmo mai potuto definire.
Conclusioni
Per questo articolo è tutto, considerazioni più approfondite sulla Storia Della Musica saranno integrate negli articoli sull’Analisi Pratica e nella sezione dedicata alla Storia Della Musica. Indagheremo da vicino le vicende storiografiche dei protagonisti della tradizione musicale, di cui qui di seguito ti lascio un breve video-assaggio. Noi ci vediamo nel post quotidiano di domani!
- Giuseppe Becce e Camille Saint-Saëns nella Storia del Cinema - Novembre 13, 2023
- Claude Debussy Era Impressionista? - Gennaio 26, 2023
- Arnold Schönberg – Espressionismo, Atonalità e Dodecafonia - Gennaio 23, 2023