Come Associare Tastiera Pianoforte e Pentagramma

⚠️ Avvertenza
Per seguire questa guida devi possedere una tastiera digitale pesata a 88 tasti o un pianoforte a 88 tasti. Per non ripetere mille volte durante l’articolo “tastiera digitale pesata a 88 tasti o pianoforte a 88 tasti”, ci riferiremo a entrambi indifferentemente col termine tastiera pianoforte.

Introduzione

Se non hai una tastiera pianoforte, sarebbe meglio che ne acquistassi una valida da subito per iniziare il tuo lavoro di associazione con il pentagramma. Dovrebbe essere un prodotto di marca e riconosciuto sul mercato, in modo da poter avere assistenza qualora si dovesse guastare o dovesse darti qualsiasi problema: nel caso di una tastiera pianoforte digitale, vale la regola chi più spende meno spende. Certo, se hai iniziato da poco non vorrai un top di gamma: per questo vogliamo darti un suggerimento per il perfetto bilanciamento tra portafogli e qualità del prodotto. Il nostro suggerimento è la Yamaha P45b.

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Quando avrai finalmente la tua tastiera pianoforte, dovrai iniziare a mettere in relazione i nomi delle note posizionati sullo spartito con i nomi delle note associati ai tasti bianchi.

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Soltanto dopo aver fatto questa associazione potrai mettere in relazione lo spartito alla tastiera pianoforte. Quest’ultimo tipo di associazione può diventare scorrevole soltanto nella pratica della tecnica allo strumento, ossia nel tempo passato a leggere, studiare in modo consapevole e ragionato la musica al pianoforte. S’introdurrà il lettore allo studio approfondito della tecnica negli articoli successivi. 

Da Dove Iniziare?

Il punto di partenza per il processo di associazione sono sempre le due chiavi musicali del doppio pentagramma. La chiave di violino, infatti, indica che sulla seconda riga del pentagramma si trova un preciso tasto sol e nessun altro, ossia quello che sulla tastiera pianoforte corrisponde al quarto che s’incontra a partire da sinistra su una tastiera pianoforte:

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La chiave di basso, che è situata sulla quarta riga del pentagramma, indica invece il terzo fa che s’incontra contando da sinistra su una tastiera pianoforte

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Le Due Chiavi Si Leggono Davvero In Modo Diverso?

Possiamo osservare che anche se comunemente pensiamo che le chiavi si debbano leggere in modo diverso tra loro, in realtà nel processo di lettura esse si toccano e attraversano di continuo come se l’una continuasse il discorso dell’altra: da un punto di vista tattile sulla tastiera pianoforte incontriamo senza interruzioni note che vanno dalla chiave di basso alla chiave di violino, e da un punto di vista visivo sul doppio pentagramma, come abbiamo già visto in un articolo precedente, quando passiamo dalla chiave di violino a quella di basso o viceversa non c’è un vero e proprio momento in cui smettiamo di leggere le note in un modo e iniziamo a farlo in un altro. Lo si è visto in modo ancora più chiaro quando si sono associati i nomi di nota a precise posizioni sullo spartito: tutti i nomi di nota scritti in chiave di violino possono essere scritti anche in chiave di basso e viceversa, impiegando dei tagli addizionali.

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Conclusioni

Quel punto in cui il do della chiave di basso si incontra col do della chiave di violino viene chiamato do centrale, non per la sua posizione nella tastiera pianoforte ma perché si trova al centro dell’estensione delle due chiavi di violino e basso.


Questa nuova consapevolezza ti permette di interpretare le due chiavi in soluzione di continuità. Non ti resta che utilizzare i colori per trovare tutti i punti d’incontro tra le due chiavi sulla tua tastiera pianoforte!

Extra

Dato che come abbiamo visto le chiavi impiegate per la scrittura pianistica sono due e indicano due punti differenti della tastiera, può nascere l’errata concezione che la mano destra sia riservata alla chiave di violino mentre la mano sinistra a quella di basso. Nei prossimi articoli scoprirai perché questa concezione è errata. Se non ce la fai ad aspettare, puoi continuare a lavorare sui tuoi veri obiettivi musicali leggendo gratuitamente il nostro manuale Metodo di Lettura Pianistica!

Matteo Malafronte