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Introduzione
In questo articolo vorrei parlarti nel modo più pratico e sintetico possibile della figura di Robert Schumann, critico e letterato oltre che compositore e pianista: questa figura affascinante della Musica rivela gli esiti di un matrimonio tra lettere e note musicali. Schumann infatti studiò la Letteratura sin dalla più giovane età, e questo suo vivo interesse si riflesse in tutta la sua produzione musicale. Cercherò di andare al punto delle questioni salienti relative alla sua biografia, tralasciando quegli aspetti più “da catalogo” che potresti leggere ovunque online e offline.
Letteratura E Composizione
Schumann una volta disse di aver imparato di più dalla Letteratura che dalla Composizione. Se guardiamo alla sua produzione musicale e non, notiamo che effettivamente sin da giovane egli si cimentò nella stesura di racconti, poesie e drammi. Dall’età di tredici anni sino alla morte, la passione per le Lettere non lo abbandonerà mai. Questa sua precocità nella scrittura deve certamente averlo sensibilizzato alle finezze della lettura. Era molto colpito dalle opere che leggeva, in particolare una volta rimase affascinato dal conflitto tra i gemelli Walt e Vult che si trova nel romanzo Flegeljahre, titolo che potremmo tradurre con Anni Acerbi. In queste due figure egli rispecchiò i tratti più estremi della sua personalità: la fantasia e la razionalità, che non a caso sono personificate nel romanzo dai due gemelli, a rappresentare gli opposti concetti di realtà e idealità. Suo padre disponeva di un cospicuo numero di libri, essendo un editore: questo deve certamente aver influenzato il piccolo Robert, che a diciott’anni a seguito della sua morte si trasferì per studiare Giurisprudenza. Questo bagaglio di letture, le poesie, le composizioni letterarie redatte in questi primi cinque anni da artista, con suo padre ancora vivente, rappresenteranno una ricchezza essenziale per la sua produzione musicale.
L’Incontro Con Paganini
Così come successe per Franz Liszt, di cui trovi il nostro articolo qui, anche per Schumann l’incontro con Paganini fu cruciale. Egli compose nel 1832, sei anni dopo essersi trasferito per studiare Giurisprudenza, gli Studi op. 3 per Pianoforte. Qui di seguito trovi una versione virtuosistica di questi studi. A seguito dell’esempio troverai un banner tramite il quale acquistare la versione cartacea della partitura. Se la acquisterai dal banner in basso, una piccola percentuale andrà a sostegno di questo blog.
L’incontro con Paganini fu cruciale anche per il confronto con l’ideale del perfezionismo trascendentale, tematica che molti musicologi cercano di capire se fosse stata “castrata” in Schumann dal precoce infortunio alla mano. Questo infortunio, avuto forse non a caso nello stesso anno di composizione degli Studi Op. 3, interruppe bruscamente la carriera pianistica di Schumann che si vide costretto a dedicarsi alla Composizione e all’attività di critica musicale.
La Concezione Estetica
Sebbene Schumann fosse un musicista Romantico a tutti gli effetti, egli non concepì il Romanticismo in quella maniera tradizionale di cui abbiamo già parlato in un apposito articolo. Scrive Schumann che la Musica è romantica quando riflette il «combinatorio-profondo, il poetico, l’umoristico». Massimo esponente della Musica romantica fu per Schumann il sommo compositore J. S. Bach, di cui trovi il nostro articolo qui. Quest’affermazione, al giorno d’oggi, suona quasi contraddittoria: definire Bach un compositore romantico sarebbe una follia per tanta nostra Musicologia. Eppure Schumann vedeva in Bach il sommo artefice del Contrappunto, arte attraverso la quale poter fondere fantasia e razionalità. Non a caso moltissime delle sue composizioni avranno carattere contrappuntistico e ricalcheranno, in qualche misura, la poetica bachiana. L’utilizzo del Contrappunto alludeva molto spesso a contenuti letterari, che Schumann non mancò mai di affrontare nel senso di un approfondimento, della rivelazione di prospettive contenute nel testo che la Musica è in grado di tirare fuori. In questo fu un grande Maestro nell’evitare il descrittivismo, dato che questa continua allusione ai titoli delle opere Letterarie l’avrebbe potuto facilmente cadere in una resa musicale pleonastica e citazionistica. Probabilmente riuscì a evitare il descrittivismo anche a causa del fatto che concepì sempre la Composizione come processo inconscio.
La Vita Privata
Dello Schumann privato sappiamo che s’innamorò intorno al 1833 della quattordicenne Clara Wieck, futura compositrice e pianista. Clara era allieva del Maestro di Schumann: egli si oppose vivamente all’unione dei due, osteggiò il matrimonio fino alla fine. Schumann intanto, nello stesso anno, iniziava a percepire le avvisaglie di quella che sarà una malattia psichica cronica. Nel 1840 Clara e Robert, riuscirono ugualmente a sposarsi e ad avere otto figli. Purtroppo la vita privata del compositore di Zwickau fu un continuo oscillare tra gli alti e bassi della malattia, fino al tentato suicidio nel Reno, datato 1854. Due anni dopo Schumann, ricoverato in una casa di cura, morirà per cause non ancora del tutto chiarite. Negli ultimi anni, si evidenziano tra i vari resoconti le difficoltà sempre crescenti del rapporto di Schumann con le persone che aveva attorno e accanto, probabilmente inasprite dalla sua difficile condizione di salute. A Clara, con la quale ebbe un legame molto profondo, dedicò direttamente e indirettamente molte composizioni, tra le quali la Kreisleriana Op. 16, la raccolta di lied Myrthen Op. 25, che il compositore porse come dono di nozze alla sua Clara, una parte del Carnaval Op. 9 e così via. Ti lascio di seguito all’ascolto di queste tre meravigliose opere, come sempre trovi i banner per l’acquisto delle relative partiture: una piccola percentuale della vendita va a sostegno del blog.
Conclusioni
Per questa breve introduzione a Schumann è tutto, avremo modo di parlare in maniera più approfondita di questo grande compositore negli articoli successivi. Non dimenticare di seguirci quotidianamente per non perderti i prossimi aggiornamenti, noi ci vediamo nell’articolo di domani!
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